Home Blog Pagina 5

Il bicchiere giusto per il vino

0
mio riedel

Il vino è passione, è armonia! Non è una semplice bevanda ma è qualcosa di più complesso che dà senso alle pietanze con cui si accompagna ma soprattutto è qualcosa che fa bene allo spirito e all’anima.

Ecco perchè è così piacevole per me parlare di vino che non potrei mai trascurare nessun aspetto che ad esso riconduce.

E questa armonia la ritroviamo negli abinamenti con il cibo e a sua volta a ogni vino dev’essere abinato il bicchiere giusto.

Inizierò a parlare dei recipienti in cui esso è conservato. Fin dalla sua nascita dal grappolo d’uva, questo prezioso liquido non  fa che passare da un contenitore ad un altro. Si pensi ai silos in acciaio, alle botti o barrique,  alle bottiglie (di tutto questo parlerò nei prossimi articoli), al bicchiere in cui sarà versato dopo dopo un periodo di affinamento più o meno lungo.In questo articolo voglio parlarvi proprio di questo importantissimo contenitore:“il bicchiere”.Perchè non un semplice bicchiere? Perchè ogni vino ha una sua storia, ha una struttura, un corpo e una complessità olfattiva dove la varietà di sentori deve risalire verso l’alto ed essere veicolato verso le narici di chi lo degusta esaltandone così le caratteristiche.

Sembrerà strano per alcuni che la forma di un bicchiere possa cambiare la percezione dei sapori e dei profumi, eppure un buon bicchiere fa la differenza. Ci sono bicchieri studiati per ogni tipologia di vino come si può vedere dall’illustrazione in alto.

Poiché mi piace così tanto parlare di vino, non posso trascurare i vari aspetti che riguardano il vino. Essendo un liquido deve essere contenuto in un recipiente e quindi dalla sua nascita, dopo essere stato estratto dall’uva, non fa che passare da un contenitore ad un altro. Pensate ai silos in acciaio, alle botti o barrique per poi finire nelle bottiglie (di tutto questo parlerò nei prossimi articoli) e, dopo un periodo di affinamento più o meno lungo sarà pronto per essere versato nel nostro bicchiere.

Ora la domanda è, quale bicchiere? Nell’immagine qui sotto potete vedere le principali tipologie di bicchiere utilizzati per il vino e pensate che negli anni, gli esperti hanno suggerito ai produttori, le peculiarità che devono avere, affinché ogni vino possa essere apprezzato al meglio e scegliere quello giusto è estremamente fondamentale.

bicchiere_giusto_vino

Il primo fu Georg Riedel, il primo a studiare e realizzarea un prodotto fantastico in tal senso, pensato per la prima volta da Claus J Riedel (nona generazione). La creatività e il senso della forma dei Riedel, portarono alla creazione di un vetro ultra sottile che permette al vino di sviluppare il suo vero aroma. Lavorando a diretto contatto con suo padre, e quindi con una squadra di esperti vinificatori e collaboratori, Georg è stato un pioniere per lo sviluppo di bicchieri “in armonia con il vino” e specifici per singoli vigneti. Grazie a numerose innovazioni della tecnologia di produzione, Riedel è stato in grado di ampliare la gamma dei bicchieri “Sommelier Riedel” realizzati a mano. Il 1986 vede l’introduzione di un nuovo punto di riferimento nel mondo del vino, la serie Vinum, i primi bicchieri in finissimo cristallo soffiati a macchina e specifici per il vitigno. (n.d.r. www.riedel.com).

Il mio Riedel
Il mio bicchiere da degustazione

I vini possono essere, prima di tutto, bianchi, rosati o rossi. Inoltre possono essere fermi o mossi, oltre che di pronta beva, giovani o da invecchiamento. Ogni vino, soprattutto se di qualità, ha delle caratteristiche organolettiche da apprezzate e valorizzate; proprio al bicchiere è affidato il delicatissimo compito di esaltare al meglio l’espressione delle specifiche componenti aromatiche di ciascun vino, per un massimo piacere organolettico.

Albertowinelover

Gattinara

0
gattinara-vigne
gattinara-vigne
Territorio di Gattinara

Gattinara è un comune italiano di 7.750 abitanti della provincia di Vercelli, nell’estremità sud della Valsesia in Piemonte.

Nell’omonimo territorio si coltivano uve di Nebbiolo, oltre che di Vespolina e Bonarda di Gattinara con cui si ottiene il Gattinara, che dal 1967 fino al 1990 era una D.O.C. poi con DPR del 20/10/1990 ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Secondo il disciplinare, l’invecchiamento deve durare almeno tre anni di cui minimo uno in botti di legno e raggiungere una gradazione alcolica di minimo 12°. Se invecchiato per quattro anni, di cui almeno due in botti di legno e raggiungendo la gradazione alcolica di 13°, può assumere la qualifica di Riserva

Gattinara vigne
Vigneti di Gattinara

La nuova normativa vitivinicola

0
Normativa Vitivinicola
Normativa Vitivinicola

Presentato al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il volume “La Nuova #Normativa Vitivinicola” edito da Edagricole 🍇🍷

Hanno detto 

Il Ministro Teresa Bellanova: «un libro che ritengo molto utile, pensato per aiutare i protagonisti del settore a comprendere e utilizzare al meglio il Testo Unico sul #vino, uno strumento strategico fondamentale per migliorare e semplificare la vita delle aziende»

Il sottosegretario MiPAAF Giuseppe L’Abbate – Cittadino a 5 Stelle: «questo manuale rappresenta uno strumento utile per guidare tecnici e #imprenditori attraverso le #novità di una normativa completamente riformata»

Relatore del Testo Unico del Vino, On. Massimo Fiorio: «il nuovo manuale Edagricole nasce da una #collaborazione trasversale e #multidisciplinare che testimonia bene lo spirito di solidarietà e #condivisione tra tutta la #filiera vitivinicola che ha consentito di mettere a punto qualche anno fa il Testo unico del vino»

Il presidente di Assoenologi, Riccardo #Cotarella: «l’Italia ha saputo dare vita ad un corpus giuridico poderoso nel campo del vino, di cui siamo orgogliosi perché testimonia quanto il legislatore ritenga importante tale materia. Il nuovo manuale Edagricole rappresenta finalmente lo strumento di analisi e di sintesi di cui si sentiva la mancanza e che consente a tutti gli operatori di entrare nel merito di ogni aspetto del proprio lavoro»

La presidente CONAF, Sabrina Diamanti: «si tratta di un’opera che, con il suo approccio sistemico ed omnicomprensivo, ci può dare una grossa mano nella sfida del “Progetto agronomico sostenibile”, ovvero quella di fornire servizi di consulenza che riescano a coniugare anche nei vigneti gli obiettivi di competitività e redditività dell’azienda con l’interesse alla #sostenibilità di tutta la società»

Il presidente World Association of Agronomists, Andrea Sisti: «il mondo del vino è il primo ad avere affrontato nella sua evoluzione normativa aspetti come la tutela della #tipicità, del #territorio e del #paesaggio e anche la gestione ecosostenibile dell’ambiente. La Nuova Normativa Vitivinicola di Edagricole consente di chiarire ai professionisti del settore anche tutti i dubbi normativi che riguardano questi aspetti»

Il Capo Dipartimento #ICQRF, Stefano #Vaccari: «l’ICQRF del MiPAAF è l’ente che compie il maggior numero di controlli al mondo nel settore vitivinicolo ed è stato riconosciuto come ente di controllo di riferimento per questo settore. Il manuale La Nuova Normativa Vitivinicola è lo strumento indispensabile per consentire ai nostri ispettori per svolgere al meglio questo impegnativo compito»

Il direttore generale #ICQRF, Oreste Gerini: «si tratta di un testo di facile consultazione per chi deve affrontare o studiare in un corso di studi universitario tutti gli aspetti toccati dalla recente riforma normativa del mondo del vino, dalla #dematerializzazione e #digitalizzazione dei registri, al sistema di #controllo e #certificazione, fino ad aspetti importanti come l’#etichettatura o l’#enoturismo»

La presidente delle #Rete Nazionale degli #istituti agrari #Renisa, Patrizia #Marini: «si tratta anche di uno strumento che, con la sua facilità di consultazione e lettura, può essere adatto per gli studenti degli #istituti agrari e professionali, assicurando una visione d’insieme di tutti gli ambiti professionali in cui si potrà svolgere la loro attività lavorativa»

Il Timorasso

0
grappolo-timorasso

Potrei parlarvi dei vitigni più noti, ma la mia curiosità mi ha spinto a informarmi su quelli che non sono noti ai tanti ma solo agli intenditori.

In questo articolo voglio parlare di un vitigno, che a causa della filossera che alla fine del 1800 provocò una devastazione di milioni di piante in tutta Europa, lo fece quasi scomparire. Ma verso la fine degli anni ’80 un coraggioso Walter Massa, sperimenta un nuovo impianto di barbatelle di Timorasso.

Dove ci troviamo? Il Timorasso è un vitigno autoctono del tortonese in Piemonte e grazie al Pioniere Walter Massa se oggi si produce di nuovo questo vino derivato da uva a bacca bianca. Il terreno argilloso e calcareo conferisce a questo vino alcolicità e mineralità oltre a un grande corpo e struttura. É ancora poco diffuso il che lo rende un vino di nicchia e grazie alla buona gradazione alcolica può anche essere considerato un bianco da invecchiamento.

Questo vitigno che si riteneva ormai scomparso, è come se fosse risorto e questo denota la grande passione che c’è dietro a un grande vino.

Come per i viaggi, spesso cerchiamo di conoscere, giustamente, luoghi nuovi nel mondo trascurando però dei posti meravigiosi della nostra penisola. Così vale anche per i vini, a volte spendiamo per un buon vino magari d’oltralpe, non sapendo che ci sono vini di eccellente qualità da scoprire.

grappolo-timorasso
Grappolo di Timorasso

Il Sauternes

0
Sauternes-Yquem
Sauternes 1
Sauternes

In questo articolo vi voglio parlare di uno dei vini che amo di più, il Sauternes.

I vini buoni sono come le belle donne, si devono corteggiare e desiderare. Questo vino dolce quando si beve suscita un vortice di emozioni che lo rendono indimenticabile una volta bevuto. É impossibile non bere un buon Sauternes almeno una volta nella vita, se non l’avete ancora fatto….cosa aspettate!

Per antonomasia i vini dolci sono vini di qualità superiore dovuta ad una vendemmia tardiva con tecniche meticolose e una produzione molto limitata. C’è una zona in Francia dove a detta di molti esperti, i vini sono i più eleganti del mondo, sto parlando in particolare del territorio che si trova a sud di Bordeaux.

bordeaux-map
Dove nasce il Sauternes

Il Sauternes è un vino straordinariamente elegante, che nasce in meravigliosi vigneti che si trovano appunto nella zona meridionale del Bordeaux in cui un microclima umido favorisce la formazione della muffa nobile detta Botrytis Cinerea, che inizia a formarsi da settembre in poi sugli acini conferendo poi al vino particolari note dolci e aromatiche che lo contraddistinguono da qualsiasi altro muffato.

I vitigni utilizzati per vinificare questo nettare sono, il sémillon, il muscadelle e sauvignon blanc che si adattano perfettamente alle caratteristiche del territorio.

Ovviamente la differenza la fanno le aziende che hanno una produzione di nicchia infatti i migliori Sauternes sono quelli dove la raccolta è manuale, e dove viene impiegata una coltivazione biologica. Vorrei soffermarmi a sottolineare che il vignaiolo passa tra i filari ogni giorno e raccoglie solo i grappoli che hanno raggiunto il giusto grado di maturazione e di appassimento e questo va avanti anche per mesi.

Il Sauternes è un vino da invecchiamento e darà il meglio di sè con il passare degli anni addirittura anche dopo 15/20 anni, perché avrà perso quella sensazione sgradevole dovuta alla presenza dell’anidride solforosa e si riduce anche la percezione di eccessiva dolcezza che si percepisce quando è ancora giovane diventando così perfettamente equilibrato.

Sauternes-Yquem

Ha un colore ambrato che aumenta di intensità con il passare degli anni, al naso è incredibilmente intenso e complesso, frutta matura, candita, anche una marcata base speziata.

Per gli abbinamenti i francesi naturalmente suggeriscono il foie gras, ma è perfetto con i formaggi erborinati, con i dessert e la pasticceria.

Sauternes 2

Alberto Chiarenza