Home Blog Pagina 4

Vinòforum 2020

0
UGDW6001

https://www.lospaziodelgusto.it

DATE

11 – 20 settembre 2020

Si è tenuto presso il Parco di Tor di Quinto a Roma, la ormai famosa manifestazione eno-gastronomica Vinòforum.

Ho chiesto di essere accreditato come blogger e subito la redazione mi ha risposto positivamente. La sera sono arrivato all’ingresso e sono stato accolto da Amanda, una ragazza molto attiva e simpatica. Mi ha accompagnato all’interno e offerto un prosecco di benvenuto e poi mi ha fatto vedere tutti gli stand dandomi la libertà di girare e filmare in modo che ho potuto fare delle storie da postare sui vari social. L’edizione è stata ridimensionata a causa delle norma anti Covid e durante tutto l’evento, il rispetto delle norme è stato sempre applicato vigilando sul distanziamento e sull’igiene.

Gli espositori presenti mi sono piaciuti molto e ho avuto modo di degustare vini e specialità gastronomiche varie come la Pasta Molisana, Il Ristorante Eggs, che cucina quasi ogni tipo di uovo e che era presente con la partnership di Calvisius Caviar. Molto interessante la Business Lounge, dove ho potuto degustare i vini del Friuli DOC. Poi eccezionale lo stand di Famiglia Cotarella, della Tenuta Freddano, di Etilika, Consorzio Tutela Prosecco DOC, Ferrarelle, Oleoteca ecc.

Al centro dell’area espositiva c’erano dei food corner dove mangiare piatti preparati da chef di vari ristoranti rinomati di Roma.

LOCATION

Parco Tor di Quinto – Via Fornaci di Tor di Quinto, 10 (Zona Ponte Milvio) –  ROMA

Insomma per concludere posso dire che Vinòforum ogni anno è una conferma ed è una bella occasione per gli appassionati di eno-gastronomia e altrettanto lo è per le aziende che vogliono farsi conoscere.

Grazie a Vinòforum di avermi ospitato e soprattutto grazie ad Amanda per essere stata così accogliente e disponibile con me.

Alberto wine lover

Intervista a Federica Cecchi Winedesigner

0
FEDERICACECCHI

Federica CECCHI

Cari amici di Albertowinelover, parlando di vino, come avete avuto modo di constatare, non si parla solo del “nettare di Bacco ma altresì si parla di una infinità di argomenti che sono ad esso strettamente legati. Uno dei più importanti è l’etichetta. Provate solo ad immaginare le bottiglie allineate ma nude! Solo vetro che contiene vino…che ne sarebbe? Senza un’etichetta, la bottiglia di vino perde la sua personalità.

Quindi chi è che cura l’aspetto grafico delle bottiglie di vino? Il Winedesigner, ovvero come in questo caso “la Winedesigner” e non parliamo di qualcosa di astratto ma di persone che hanno grandi competenze sia grafiche che artistiche e io ho avuto la fortuna di conoscere una persona che mette la sua professionalità a disposizione di grandi aziende affinche i loro vini possano avere la personalità di cui vi parlavo.

Vista l’importanza fondamentale dell’etichetta, ho chiesto ad una autorevole creatrice di etichette di concedermi un’intervista. Parliamo di Federica Cecchi una straordinaria artista che crea l’identità di vini prestigiosi e che gentilmente mi ha concesso di scrivere di lei.

A: Federica, cosa rappresenta per te un’etichetta?

F: L’etichetta è una lunga storia di passioni. Il primo incontro non si scorda mai, è così importante che merita la massima attenzione. Essa è il primo incontro tra il consumatore e il vino. L’etichetta parla di memoria è una narrazione, una piccola opera d’arte che deve sedurre.

Un grande vino non deve essere in grado trasmettere solo un piacere alla degustazione, ma anche un piacere intellettuale permettendoci di sognare e di vivere la sua essenza, la bellezza del luogo, la sua storia, i suoi profumi, i suoi colori e, soprattutto, l’uomo che ha creato quel vino. E l’etichetta deve racchiudere tutto ciò. 

La carica simbolica e il carattere grafico-espressivo di un’etichetta sono elementi fondamentali nella comunicazione dell’Azienda, perché offrono un’informazione, una sensazione del valore intrinseco dell’azienda, la sua identità storica e culturale ed evocano la qualità del prodotto.

Le etichette create da Federica Cecchi winedesigner sono racconti, disegni che rappresentano la storia, la passione, il terroir, il cuore dell’azienda, del vino.

A: Quali sono le etichette celebri?

F: IL BRUCIATO – Tenuta Guado al Tasso

Il nome deriva da un bosco che nel ‘700 venne totalmente bruciato dagli abitanti della zona come segno di protesta contro la nobile famiglia Della Gherardesca, ai tempi signori di Bolgheri, che vietavano agli agricoltori la caccia al suo interno.

Etichetta è caratterizzata dai toni bruciati, caldi come il suo vino, rotondo morbido. L’immagine del bosco lega l’etichetta ad una storia lunga secoli.

il bruciato
Il Bruciato Tenuta Guado al Tasso Antinori

FOCUS – VOLPE PASINI ZUC DI VOLPE

FOCUS, Mira alla perfezione.
Tre cerchi concentrici dal color rosso rubino come il Merlot. In rilievo, lucidi e intensi come il suo vino. Questa etichetta è nata nel 1999  e la sua immagine è rimasta immutata e sempre attuale.

Il logo è nato da una visita alla tenuta Volpe Pasini. L’affresco della meridiana sulla parete principale della foresteria è stata fonte di ispirazione per rappresentare Volpe Pasini. Il logo rappresenta l’identità di un’azienda. Il suo scopo è quello di firmare visivamente l’intera immagine del marchio che è costruita attorno ad essa.

FOCUS
Focus – Zue di Volpe

A: Federica, parlaci di te. Chi è Federica Cecchi?

F: Federica Cecchi nasce a Firenze nella culla del Rinascimento dove ha imparato la passione per l’arte, l’architettura ed il gusto per le proporzioni.

Si laurea in architettura e inizia collaborazioni con studi di Restauro dove coltiva e approfondisce la sensibilità per il recupero e valorizzazione dell’architettura.

Nel 2016 fonda con l’architetto Valerio Cruciani URBAN-GAP, un laboratorio di architettura e design che ha come obiettivo la sperimentazione di nuovi habitat urbani, nell’intento di contrastare il degrado e l’inquinamento urbano. Con URBAN-GAP vince il terzo premio al CONCORSO DI RIGENERAZIONE URBANA DELL’AMBITO TIBURTINO. Nel 2017 inizia un’intensa collaborazione con BANCA d’ITALIA – Divisione patrimonio artistico, spaziando dagli allestimenti di mostre per la valorizzazione del prestigioso patrimonio della Banca, all’editing di cataloghi d’arte, fino all’interior design delle Filiali in Italia.
Dal 2000 si dedica con grande passione e professionalità alla comunicazione di aziende vinicole in tutta Italia, dalla A di Antinori a alla Zeta di Zuc di Volpe Pasini.

Grazie federica per avermi concesso questa intervista e mi auguro di aver trasmesso l’importanza della veste grafica delle bottiglie, agli amanti del vino.

Qui sotto solo alcune delle etichette create da Federica.

PALAZZO ANTINORI
fiorano rosso antinori
Poggio-Bonelli-Chianti-Classico
POGIASSAI
Alberto e Federica Cecchi
Albertowinelover incontra Federica Cecchi
Alberto wine lover

Albertowinelover®

Enoteca Bomprezzi

0

@lbertowinelover intervista Alessandro Mirizzi e Sara Blandamura

In questo video la mia prima intervista che ho fatto come blogger. La mia passione per il vono mi ha spinto a parlarne sui social e quale miglior modo per farlo se non chiederlo a chi di vini ne sa tanto. A cinecittà, su via Tuscolana, c’è la celebre enoteca Bomprezzi e ho avuto la fortuna di conoscere Alessandro Mirizzi acquistando ogni tanto qualche bottiglia ma ancor di più partecipando agli eventi di Luca Maroni, dove Alessandro partecipava insieme al fratello Gianluca pe presentare i Vini della Azienda Montecappone. Infatti, proprio degustando i fantastici vini di Montecappone che ho avuto modo di conoscere meglio Alessandro. Quando gli ho chiesto di fare l’intervista, è rimasto dapprima perplesso ma poi mi ha agevolato volentieri ed è stato un vero piacere e orgoglio aver iniziato proprio con la loro enoteca, e che posso affermare che è un posto dove sicuramente andare per la competenza, la scelta, la sensazione di calore e cordialità che la Alessandro e Sara sanno trasmettere al cliente.

Alberto wine lover

Il bicchiere giusto per il vino

0
mio riedel

Il vino è passione, è armonia! Non è una semplice bevanda ma è qualcosa di più complesso che dà senso alle pietanze con cui si accompagna ma soprattutto è qualcosa che fa bene allo spirito e all’anima.

Ecco perchè è così piacevole per me parlare di vino che non potrei mai trascurare nessun aspetto che ad esso riconduce.

E questa armonia la ritroviamo negli abinamenti con il cibo e a sua volta a ogni vino dev’essere abinato il bicchiere giusto.

Inizierò a parlare dei recipienti in cui esso è conservato. Fin dalla sua nascita dal grappolo d’uva, questo prezioso liquido non  fa che passare da un contenitore ad un altro. Si pensi ai silos in acciaio, alle botti o barrique,  alle bottiglie (di tutto questo parlerò nei prossimi articoli), al bicchiere in cui sarà versato dopo dopo un periodo di affinamento più o meno lungo.In questo articolo voglio parlarvi proprio di questo importantissimo contenitore:“il bicchiere”.Perchè non un semplice bicchiere? Perchè ogni vino ha una sua storia, ha una struttura, un corpo e una complessità olfattiva dove la varietà di sentori deve risalire verso l’alto ed essere veicolato verso le narici di chi lo degusta esaltandone così le caratteristiche.

Sembrerà strano per alcuni che la forma di un bicchiere possa cambiare la percezione dei sapori e dei profumi, eppure un buon bicchiere fa la differenza. Ci sono bicchieri studiati per ogni tipologia di vino come si può vedere dall’illustrazione in alto.

Poiché mi piace così tanto parlare di vino, non posso trascurare i vari aspetti che riguardano il vino. Essendo un liquido deve essere contenuto in un recipiente e quindi dalla sua nascita, dopo essere stato estratto dall’uva, non fa che passare da un contenitore ad un altro. Pensate ai silos in acciaio, alle botti o barrique per poi finire nelle bottiglie (di tutto questo parlerò nei prossimi articoli) e, dopo un periodo di affinamento più o meno lungo sarà pronto per essere versato nel nostro bicchiere.

Ora la domanda è, quale bicchiere? Nell’immagine qui sotto potete vedere le principali tipologie di bicchiere utilizzati per il vino e pensate che negli anni, gli esperti hanno suggerito ai produttori, le peculiarità che devono avere, affinché ogni vino possa essere apprezzato al meglio e scegliere quello giusto è estremamente fondamentale.

bicchiere_giusto_vino

Il primo fu Georg Riedel, il primo a studiare e realizzarea un prodotto fantastico in tal senso, pensato per la prima volta da Claus J Riedel (nona generazione). La creatività e il senso della forma dei Riedel, portarono alla creazione di un vetro ultra sottile che permette al vino di sviluppare il suo vero aroma. Lavorando a diretto contatto con suo padre, e quindi con una squadra di esperti vinificatori e collaboratori, Georg è stato un pioniere per lo sviluppo di bicchieri “in armonia con il vino” e specifici per singoli vigneti. Grazie a numerose innovazioni della tecnologia di produzione, Riedel è stato in grado di ampliare la gamma dei bicchieri “Sommelier Riedel” realizzati a mano. Il 1986 vede l’introduzione di un nuovo punto di riferimento nel mondo del vino, la serie Vinum, i primi bicchieri in finissimo cristallo soffiati a macchina e specifici per il vitigno. (n.d.r. www.riedel.com).

Il mio Riedel
Il mio bicchiere da degustazione

I vini possono essere, prima di tutto, bianchi, rosati o rossi. Inoltre possono essere fermi o mossi, oltre che di pronta beva, giovani o da invecchiamento. Ogni vino, soprattutto se di qualità, ha delle caratteristiche organolettiche da apprezzate e valorizzate; proprio al bicchiere è affidato il delicatissimo compito di esaltare al meglio l’espressione delle specifiche componenti aromatiche di ciascun vino, per un massimo piacere organolettico.

Albertowinelover

Gattinara

0
gattinara-vigne
gattinara-vigne
Territorio di Gattinara

Gattinara è un comune italiano di 7.750 abitanti della provincia di Vercelli, nell’estremità sud della Valsesia in Piemonte.

Nell’omonimo territorio si coltivano uve di Nebbiolo, oltre che di Vespolina e Bonarda di Gattinara con cui si ottiene il Gattinara, che dal 1967 fino al 1990 era una D.O.C. poi con DPR del 20/10/1990 ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Secondo il disciplinare, l’invecchiamento deve durare almeno tre anni di cui minimo uno in botti di legno e raggiungere una gradazione alcolica di minimo 12°. Se invecchiato per quattro anni, di cui almeno due in botti di legno e raggiungendo la gradazione alcolica di 13°, può assumere la qualifica di Riserva

Gattinara vigne
Vigneti di Gattinara

La nuova normativa vitivinicola

0
Normativa Vitivinicola
Normativa Vitivinicola

Presentato al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il volume “La Nuova #Normativa Vitivinicola” edito da Edagricole 🍇🍷

Hanno detto 

Il Ministro Teresa Bellanova: «un libro che ritengo molto utile, pensato per aiutare i protagonisti del settore a comprendere e utilizzare al meglio il Testo Unico sul #vino, uno strumento strategico fondamentale per migliorare e semplificare la vita delle aziende»

Il sottosegretario MiPAAF Giuseppe L’Abbate – Cittadino a 5 Stelle: «questo manuale rappresenta uno strumento utile per guidare tecnici e #imprenditori attraverso le #novità di una normativa completamente riformata»

Relatore del Testo Unico del Vino, On. Massimo Fiorio: «il nuovo manuale Edagricole nasce da una #collaborazione trasversale e #multidisciplinare che testimonia bene lo spirito di solidarietà e #condivisione tra tutta la #filiera vitivinicola che ha consentito di mettere a punto qualche anno fa il Testo unico del vino»

Il presidente di Assoenologi, Riccardo #Cotarella: «l’Italia ha saputo dare vita ad un corpus giuridico poderoso nel campo del vino, di cui siamo orgogliosi perché testimonia quanto il legislatore ritenga importante tale materia. Il nuovo manuale Edagricole rappresenta finalmente lo strumento di analisi e di sintesi di cui si sentiva la mancanza e che consente a tutti gli operatori di entrare nel merito di ogni aspetto del proprio lavoro»

La presidente CONAF, Sabrina Diamanti: «si tratta di un’opera che, con il suo approccio sistemico ed omnicomprensivo, ci può dare una grossa mano nella sfida del “Progetto agronomico sostenibile”, ovvero quella di fornire servizi di consulenza che riescano a coniugare anche nei vigneti gli obiettivi di competitività e redditività dell’azienda con l’interesse alla #sostenibilità di tutta la società»

Il presidente World Association of Agronomists, Andrea Sisti: «il mondo del vino è il primo ad avere affrontato nella sua evoluzione normativa aspetti come la tutela della #tipicità, del #territorio e del #paesaggio e anche la gestione ecosostenibile dell’ambiente. La Nuova Normativa Vitivinicola di Edagricole consente di chiarire ai professionisti del settore anche tutti i dubbi normativi che riguardano questi aspetti»

Il Capo Dipartimento #ICQRF, Stefano #Vaccari: «l’ICQRF del MiPAAF è l’ente che compie il maggior numero di controlli al mondo nel settore vitivinicolo ed è stato riconosciuto come ente di controllo di riferimento per questo settore. Il manuale La Nuova Normativa Vitivinicola è lo strumento indispensabile per consentire ai nostri ispettori per svolgere al meglio questo impegnativo compito»

Il direttore generale #ICQRF, Oreste Gerini: «si tratta di un testo di facile consultazione per chi deve affrontare o studiare in un corso di studi universitario tutti gli aspetti toccati dalla recente riforma normativa del mondo del vino, dalla #dematerializzazione e #digitalizzazione dei registri, al sistema di #controllo e #certificazione, fino ad aspetti importanti come l’#etichettatura o l’#enoturismo»

La presidente delle #Rete Nazionale degli #istituti agrari #Renisa, Patrizia #Marini: «si tratta anche di uno strumento che, con la sua facilità di consultazione e lettura, può essere adatto per gli studenti degli #istituti agrari e professionali, assicurando una visione d’insieme di tutti gli ambiti professionali in cui si potrà svolgere la loro attività lavorativa»

Il Timorasso

0
grappolo-timorasso

Potrei parlarvi dei vitigni più noti, ma la mia curiosità mi ha spinto a informarmi su quelli che non sono noti ai tanti ma solo agli intenditori.

In questo articolo voglio parlare di un vitigno, che a causa della filossera che alla fine del 1800 provocò una devastazione di milioni di piante in tutta Europa, lo fece quasi scomparire. Ma verso la fine degli anni ’80 un coraggioso Walter Massa, sperimenta un nuovo impianto di barbatelle di Timorasso.

Dove ci troviamo? Il Timorasso è un vitigno autoctono del tortonese in Piemonte e grazie al Pioniere Walter Massa se oggi si produce di nuovo questo vino derivato da uva a bacca bianca. Il terreno argilloso e calcareo conferisce a questo vino alcolicità e mineralità oltre a un grande corpo e struttura. É ancora poco diffuso il che lo rende un vino di nicchia e grazie alla buona gradazione alcolica può anche essere considerato un bianco da invecchiamento.

Questo vitigno che si riteneva ormai scomparso, è come se fosse risorto e questo denota la grande passione che c’è dietro a un grande vino.

Come per i viaggi, spesso cerchiamo di conoscere, giustamente, luoghi nuovi nel mondo trascurando però dei posti meravigiosi della nostra penisola. Così vale anche per i vini, a volte spendiamo per un buon vino magari d’oltralpe, non sapendo che ci sono vini di eccellente qualità da scoprire.

grappolo-timorasso
Grappolo di Timorasso

Il Sauternes

0
Sauternes-Yquem
Sauternes 1
Sauternes

In questo articolo vi voglio parlare di uno dei vini che amo di più, il Sauternes.

I vini buoni sono come le belle donne, si devono corteggiare e desiderare. Questo vino dolce quando si beve suscita un vortice di emozioni che lo rendono indimenticabile una volta bevuto. É impossibile non bere un buon Sauternes almeno una volta nella vita, se non l’avete ancora fatto….cosa aspettate!

Per antonomasia i vini dolci sono vini di qualità superiore dovuta ad una vendemmia tardiva con tecniche meticolose e una produzione molto limitata. C’è una zona in Francia dove a detta di molti esperti, i vini sono i più eleganti del mondo, sto parlando in particolare del territorio che si trova a sud di Bordeaux.

bordeaux-map
Dove nasce il Sauternes

Il Sauternes è un vino straordinariamente elegante, che nasce in meravigliosi vigneti che si trovano appunto nella zona meridionale del Bordeaux in cui un microclima umido favorisce la formazione della muffa nobile detta Botrytis Cinerea, che inizia a formarsi da settembre in poi sugli acini conferendo poi al vino particolari note dolci e aromatiche che lo contraddistinguono da qualsiasi altro muffato.

I vitigni utilizzati per vinificare questo nettare sono, il sémillon, il muscadelle e sauvignon blanc che si adattano perfettamente alle caratteristiche del territorio.

Ovviamente la differenza la fanno le aziende che hanno una produzione di nicchia infatti i migliori Sauternes sono quelli dove la raccolta è manuale, e dove viene impiegata una coltivazione biologica. Vorrei soffermarmi a sottolineare che il vignaiolo passa tra i filari ogni giorno e raccoglie solo i grappoli che hanno raggiunto il giusto grado di maturazione e di appassimento e questo va avanti anche per mesi.

Il Sauternes è un vino da invecchiamento e darà il meglio di sè con il passare degli anni addirittura anche dopo 15/20 anni, perché avrà perso quella sensazione sgradevole dovuta alla presenza dell’anidride solforosa e si riduce anche la percezione di eccessiva dolcezza che si percepisce quando è ancora giovane diventando così perfettamente equilibrato.

Sauternes-Yquem

Ha un colore ambrato che aumenta di intensità con il passare degli anni, al naso è incredibilmente intenso e complesso, frutta matura, candita, anche una marcata base speziata.

Per gli abbinamenti i francesi naturalmente suggeriscono il foie gras, ma è perfetto con i formaggi erborinati, con i dessert e la pasticceria.

Sauternes 2

Alberto Chiarenza